Ma se si osservano con più attenzione le opere esposte alla galleria "Il Punto", ci si accorge che l'autore è un paesaggista in grado di cogliere ed esprimere con estrema sintesi le impressioni e le modulazioni che il paesaggio suggerisce. La pittura di Profumo affonda, infatti, le proprie radici nel "filone ligustico" dei Rodocanachi (di cui fu allievo) e dei Rambaldi.
Ma, mentre in quei maestri forma, immagini e colore concorrono alla composizione di una realtà sia pure ricostruita dall'artista, nella pittura di Profumo la sintesi annulla ogni riferimento alla realtà e finisce col modulare, attraverso la costruzione di piani di colore, un'immagine astratta, eppure fortemente emozionante, nella quale i riferimenti geometrici servono solo alla scansione degli spazi e non, quindi, a quella di figure geometriche vere e proprie.
E il colore, meticolosamente steso in ampie campiture, mostra, pur esso, delicatissime variazioni tonali che contribuiscono al consolidamento dell'immagine paesaggistica che l'autore ci propone ma che noi siamo liberi di interpretare come vogliamo.
Gazzetta del lunedì, Lunedì 13 febbraio 1989
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